Scopriamo come la terapia della luce può essere utilizzata per contrare i disturbi alimentari.
I disturbi alimentari sono una problematica davvero grave che interessa sempre più persone, e soprattutto sempre i più giovani. Quando si manifestano questi disturbi è necessario agire il più velocemente possibile per poter permettere ad una persona di liberarsene e riprendere in mano la sua vita e il suo benessere. In questo articolo andremo a scoprire come i disturbi alimentari possano essere curati anche con la terapia della luce.
Che cosa sono i disturbi alimentari?
I disturbi alimentari, anche conosciuti come disturbi della condotta alimentare, sono delle patologie molto gravi che compromettono il rapporto che una persona ha con l’apporto di cibo. Tra questi possiamo identificare i due più popolari come l’anoressia e la bulimia ma anche l’alimentazione incontrollata.
Questi disturbi portano inevitabilmente ad una persona a preoccuparsi per il proprio peso corporeo, diventando dipendenti dal controllo del peso e dalla propria forma fisica. Purtroppo sono patologie particolarmente diffuse e colpiscono maggiormente le donne giovani. In particolare nella fascia di età che va tra i 15 e i 19 anni per l’anoressia, e nella fascia tra i 20 e i 24 anni per la bulimia. Ognuna di queste patologie si sviluppa in modo diverso e si manifesta con sintomi differenti, vediamo di capirne di più.
L’anoressia
L’anoressia è caratterizzata dalla paura di ingrassare per questo una persona riduce al minimo l’assunzione del cibo. Una persona anoressica arriva a pesare meno dell’85% del suo peso ideale e può anche perdere il ciclo mestruale. Ci sono due tipologie di questa patologia una detta restrittiva quindi si riduce drasticamente l’apporto di cibo e si intensifica l’attività fisica. Nell’altro caso invece si identifica con il termine di anoressia con condotte di eliminazione. Ossia si alterna una dieta rigida a grandi abbuffate per poi porre rimedio con l’assunzione di diuretici, lassativi o vomito auto provocato.
La bulimia
La bulimia è invece una abbuffata di cibo con nessuna capacità di controllo da parte della persona affetta. Si può arrivare ad assumere anche 20mila calorie ad abbuffata andando poi a compensare, dopo la crisi, con comportamenti di compenso tra cui il vomito auto indotto. Queste abbuffate avvengono quotidianamente e suscitano senso di vergogna e senso di colpa. Anche in questo caso troviamo due tipologie di questa patologia, la bulimia con condotte di eliminazione come l’assunzione di diuretici, lassativi oppure vomito auto indotto. Nell’altro invece bulimia senza condotte di eliminazione ossia si alternano le abbuffate con periodi di digiuno intensificando anche l’attività fisica.
Tutte queste patologie compromettono la vita di una persona sia a livello sociale che lavorativo, si possono curare ma molto spesso è necessario il supporto di un medico professionista. Quando serve si può accompagnare dal supporto di altri medici come nutrizionista, psichiatra, cardiologo, psicoterapeuta. Tra le varie terapie che si possono sfruttare per aiutare una persona a guarire c’è la terapia della luce.
Che cos’è la terapia della luce?
La terapia della luce è anche conosciuta con i termini di Light Therapy e Fototerapia, è un metodi di cura che vengono utilizzati per alleviare diversi disturbi, tra cui le patologie prima descritte. La terapia della luce consiste praticamente nell’esposizione ad una luce filtrata di intensità pari a 10mila lux e che è emessa da una particolare lampada. Sebbene sia molto intensa la sua luce risulta essere molto gradevole e ben tollerata dall’occhio, non ha raggi ultravioletto oppure infrarossi quindi non causa danneggiamenti alla retina.
Come funziona la terapia della luce?
Durante una seduta del trattamento è necessario che la persona si sieda a circa 50 massimo 70 centimetri dalla fonte luminosa. Il paziente deve rimanere con gli occhi aperti ma non deve per forza fissare la lampada, quindi durante la seduta si possono anche svolgere diverse attività. Quando eseguire il trattamento, quante sedute sono necessarie, e come svolgerle, sono elementi variabili che dipendono di caso in caso. In generale però le sedute si svolgono la mattina tra le 8 e le 10 ed hanno la durata di 30 minuti ciascuna, il trattamento per avere efficacia deve essere ripetuto per almeno 2 settimane di fila.
A cosa serve la fototerapia e perché funziona?
La fototerapia è in grado di sfruttare la capacità della luce di regolare le funzioni principali del nostro organismo che sono quelle che permettono di mantenere un equilibrio fisico e psicologico tra cui anche l’appetito. La luce controlla la produzione di alcuni ormoni e influenzano la disponibilità dei neurotrasmettitori della serotonina. Di conseguenza si vanno a creare le basi per poter ripristinare il giusto equilibrio di appetito durante l’arco di una giornata di un paziente, cosa che viene a mancare in chi è affetto da disturbi alimentari.
Non va mai usata da sola la terapia della luce
La terapia della luce non è sufficiente ovviamente a risolvere una problematica come un disturbo del comportamento alimentare ma sicuramente è un valido aiuto da combinare e integrare insieme alle terapie tradizionali. Sono numerosi gli studi che hanno permesso di evidenziare come è realmente possibile migliorare la qualità della vita di una persona utilizzando le lampade UV nella quotidianità. A tal proposito si utilizzano anche in altri contesti e viene sfruttata anche per curare patologie come la depressione sia cronica che stagionale. Il corpo in breve tempo ha la possibilità di ricaricarsi della luce che per molto tempo gli è stata negata, e tutto questo andrà ad incidere positivamente sull’umore di un individuo.
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